mercoledì 30 dicembre 2020

CENTRO NASCITE ALL'OSPEDALE DI DOLO, I SINDACI DELLA RIVIERA PREOCCUPATI PER IL FUTURO: «DEVE RIMANERE»

I sindaci della Riviera del Brenta intervengono per difendere il centro nascite dell'ospedale di Dolo. Nei giorni scorsi era stata diffusa la notizia che nel 2020 vi erano appunto nati solo 219 bambini, ben 270 in meno rispetto all'anno precedente, a causa della destinazione a Covid-hospital. Molto al di sotto, quindi, della soglia di 500 nascite riconosciuta dalla Regione per la continuità del centro nel tempo.
I primi cittadini mettono le mani avanti e chiedono che «per ogni futura programmazione sanitaria non si prenda assolutamente in considerazione il “peso numerico” dei nuovi nati, in merito al futuro dell'ospedale di Dolo, ed in particolare del reparto di Ostetricia e Ginecologia. «È noto – ricorda Federica Boscaro, sindaca di Fossò e presidente della Conferenza dei Sindaci della Riviera del Brenta - che la chiusura di Ostetricia a Dolo, proprio per la delicatezza del suo settore, ha portato decine di giovani madri a decidere di far nascere il proprio figlio in altre strutture.
Anche guardando al futuro, vogliamo come sindaci ribadire che questo reparto non deve in ogni caso subire trasferimenti o riduzione di posti letto, di settori specifici o di personale, perché indispensabile all’utenza della Riviera ma anche di tutta l’ULSS3 Serenissima. Riteniamo che la posizione dell'ospedale di Dolo, baricentrica ripetto ad altri nosocomi e unita all'alta qualità del personale che vi lavora, garantisca il permanere dell'attrattività per le gestanti della Riviera del Brenta, ma anche di altri territori attigui. L'alta specializzazione raggiunta in alcune branche dell'ostetricia, ad esempio nelle gravidanze a rischio, o i programmi di prevenzione delle neoplasie dell'apparato ginecologico, hanno dato prestigio e fama a questo reparto», concludono i sindaci.

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