sabato 30 maggio 2020

ANCHE IL REPARTO DI ORTOPEDIA A DOLO TORNA A PIENO REGIME

Oggi, sabato 30 maggio, il reparto di Ortopedia dell’ospedale di Dolo ha riaperto le proprie porte e ha ricominciato ad accogliere i primi pazienti. Il reparto ha in programma di eseguire, già nei primi giorni di giugno, cinque interventi “in elezione” (cioè operazioni chirurgiche programmate) a cui si aggiungeranno gli interventi che saranno necessari per i casi di frattura in urgenza.
«Quando l’ospedale di Dolo è stato individuato come centro Covid per l'ULSS 3 – ha detto il primario di Ortopedia, dottor Paolo Esopi – alcuni reparti, come quello ortopedico, hanno continuato la propria attività in altre sedi ospedaliere della Serenissima, in sinergia con altri colleghi: nel nostro caso, il lavoro è stato svolto all’ospedale di Mirano dove, in due mesi, abbiamo eseguito circa 600 visite, comprese anche le urgenze, e ben 130 interventi, soprattutto fratture e altre operazioni urgenti e indifferibili. Insomma non ci siamo fermati: anzi, abbiamo cercato come tutti, in quel momento difficile di emergenza, di fare la nostra parte per continuare a garantire un servizio efficace ai cittadini».
L'Ortopedia di Dolo punta molto sulla chirurgia conservativa dell’anca, per cui ha adottato, dove è possibile, una tecnica perfezionata dal professor Manel Ribas dell’Università Dexeus di Barcellona, esperto mondiale di chirurgia dell’anca: l’intervento di cui si parla convenzionalmente viene definito in letteratura “lesione della cuffia abduttoria dell’anca” e riguarda, in sostanza, la saldatura dei muscoli dei glutei.
Dal 2017 ad oggi, in questo reparto sono stati eseguiti circa una trentina di questi interventi, verso pazienti selezionati, che hanno permesso nel 98% dei casi un risultato positivo: la maggior parte delle persone che si sono sottoposte a questa tecnica ha potuto riprendere completamente la propria funzionalità, abbandonando del tutto le stampelle (che, in casi di lesione della cuffia abduttoria dell’anca, diventano necessarie per deambulare).
Il reparto dolese esegue quasi oltre 2000 interventi all’anno, fra ortopedia “in elezione” e traumatologia: «Le fratture del femore – sottolinea il primario – riguardano soprattutto una fascia di popolazione anziana alla quale viene data massima attenzione negli interventi. Nel 2019 ne sono state trattate 348, di cui l'80,2% eseguite entro le 48 ore, con un risultato di assoluta eccellenza, viste le oltre 300 fratture del femore prossimale dell'anziano tra i reparti ortopedici del Veneto».

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