giovedì 4 giugno 2020

OSPEDALE DI DOLO, ANCHE IL REPARTO DI UROLOGIA TORNA OPERATIVO IN LOCO DOPO L'EMERGENZA CON 25 INTERVENTI

Anche il reparto di Urologia all’ospedale di Dolo ha ricominciato ad operare nella sua sede nella mattinata di ieri, dopo il periodo di circa due mesi in cui ha svolto la propria attività all’ospedale di Mirano, mentre l’ospedale di Dolo ha ricoperto un ruolo importante nella emergenza Covid-19. «La riapertura di questo reparto a Dolo – sottolinea il direttore generale dell'ULSS 3, Giuseppe dal Ben – fa seguito a stretto giro alla ripresa delle attività di altri reparti nell’ospedale della Riviera del Brenta. Regolare, ormai, l’attività di ricovero e di degenza. L’ospedale, punto di riferimento per il territorio, recupera la piena operatività. Per l’ultimo tassello, la riapertura dell’attività materno-infantile, attendiamo solo la piena sicurezza operativa dopo l’emergenza».
All’ospedale di Mirano il servizio urologico dolese ha effettuato un centinaio di interventi di tipo oncologico (malattie della vescica, prostata e reni): «Sento doveroso ringraziare i colleghi di Mirano della Chirurgia, di Otorinolaringoiatria e di Anestesia e Rianimazione, assieme a quelli dell'Urologia di Mestre – sottolinea il primario, dottor Giorgio Artuso – che ci hanno aiutato soprattutto per le emergenze Con loro abbiamo lavorato in piena collaborazione, ed è stato gratificante sia dal punto di vista professionale che umano». Per la prima settimana dal rientro nell’ospedale di Dolo, il reparto di Urologia ha messo in programma già venticinque interventi, da quelli oncologici a quelli della chirurgia “minore”, calcolosi e ipertrofia della prostata.
Lo scorso anno il Reparto guidato dal dottor Artuso ha effettuato oltre 13mila prestazioni di tipo ambulatoriale -visite programmate, visite in urgenza, biopsie- e ben 1500 interventi chirurgici, di cui circa il 60% riguardavano la chirurgia maggiore per tumore (dove, al primo posto, campeggia il rene). A questa importante attività urologica si sono aggiunti anche i 400 pazienti neurourologici (ad esempio malati di sclerosi multipla, morbo di Parkinson, traumi del rachide), seguiti principalmente per problemi relativi al cattivo svuotamento della vescica a causa di ritenzione o incontinenza.
Per alcuni casi selezionati di tumore al rene, da undici anni il reparto di Urologia di Dolo assieme al servizio di Radiologia effettua una tecnica di intervento mininvasivo detta crioablazione: «Ad oggi si conta circa un centinaio di interventi con questa particolare tecnica – ha concluso il primario – che può essere impiegata per tumori di piccole dimensioni in pazienti particolari, affetti da patologie che impediscono l’impiego della tecnica chirurgica tradizionale, come ad esempio persone con fattori di rischio cardiovascolari o che siano portatori di rene unico». Rispetto a trent’anni fa sono stati fatti passi in avanti nella chirurgia tradizionale, che prevedeva in genere l’asportazione del rene malato, e affinate sempre più le tecniche meno invasive ma altrettanto efficaci nel controllo e nella cura della malattia.

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