Ieri i Carabinieri della Tenenza di Dolo hanno deferito in stato di libertà per il reato di furto un 35enne, residente in Riviera del Brenta. L’uomo, già noto ai militari, è stato trovato in possesso di due biciclette, rubate in precedenza e messe in vendita mediante i social network. Per una simile condotta, il medesimo era stato deferito anche nel mese di aprile scorso, allorquando aveva posto in vendita su internet un'altra bicicletta oggetto di furto.
Sempre nel mese di aprile, i militari di Dolo avevano deferito un 19enne ed un minorenne del posto, trovati in possesso di una bicicletta rubata. Al termine delle formalità di rito, i Carabinieri hanno restituito tre biciclette ad altrettante vittime, mentre per una sono in corso gli accertamenti al fine di individuare il proprietario.
DOLO AZZURRA
venerdì 14 maggio 2021
lunedì 29 marzo 2021
IL DIRETTORE GENERALE DELL'ULSS 3 EDGARDO CONTATO IN VISITA AL COVID HOSPITAL DI DOLO E AI SUOI PRIMARI
Insediato da poche settimane, il nuovo direttore generale dell'ULSS 3 Serenissima Edgardo Contato sta approfondendo la conoscenza con i numerosi ospedali del territorio che amministra.
È stato quindi anche al Covid hospital di Dolo, dove ha incontrato i primari, che lo hanno accolto raccontando gli sforzi e il lavoro costruito in quest'anno della loro vitam dedicato a combattere il virus. «Non avete vissuto mai un giorno - ha detto loro il direttore, complimentandosi - senza pazienti positivi in reparto.
Vi siete messi al servizio della collettività con abnegazione, accettando e contribuendo alla metamorfosi di questo ospedale, che si è plasmato fino a diventare il primo fronte contro il virus. I vostri sforzi e sacrifici non verranno dimenticati. Finita l’emergenza, questo ospedale tornerà a brillare di tutte le sue eccellenze e nulla gli verrà tolto».
È stato quindi anche al Covid hospital di Dolo, dove ha incontrato i primari, che lo hanno accolto raccontando gli sforzi e il lavoro costruito in quest'anno della loro vitam dedicato a combattere il virus. «Non avete vissuto mai un giorno - ha detto loro il direttore, complimentandosi - senza pazienti positivi in reparto.
Vi siete messi al servizio della collettività con abnegazione, accettando e contribuendo alla metamorfosi di questo ospedale, che si è plasmato fino a diventare il primo fronte contro il virus. I vostri sforzi e sacrifici non verranno dimenticati. Finita l’emergenza, questo ospedale tornerà a brillare di tutte le sue eccellenze e nulla gli verrà tolto».
sabato 13 marzo 2021
MALTRATTA LA MADRE DI 86 ANNI, ALCOOLISTA DI DOLO SOTTOPOSTO AGLI ARRESTI DOMICILIARI IN UNA COMUNITÀ
Nella mattinata di ieri i carabinieri della Tenenza di Dolo hanno sottoposto agli arresti domiciliari un 54enne del luogo, che soleva maltrattare la propria madre di 86 anni. I militari hanno raccolto gravi e concordanti indizi in merito alle condotte violente e vessatorie dell'uomo, consentendo al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Venezia di firmare la misura cautelare per il reato di maltrattamenti in famiglia.
La donna nei mesi scorsi aveva più volte richiesto l’intervento dei carabinieri alla propria abitazione, per fermare le condotte del figlio, perpetrate nell'ultimo biennio, ma solo recentemente ha deciso di sporgere denuncia. Il 54enne, che abusa di sostanze alcoliche, è stato condotto in una comunità terapeutica ove è sottoposto al regime degli arresti domiciliari.
La donna nei mesi scorsi aveva più volte richiesto l’intervento dei carabinieri alla propria abitazione, per fermare le condotte del figlio, perpetrate nell'ultimo biennio, ma solo recentemente ha deciso di sporgere denuncia. Il 54enne, che abusa di sostanze alcoliche, è stato condotto in una comunità terapeutica ove è sottoposto al regime degli arresti domiciliari.
lunedì 25 gennaio 2021
OSPEDALE DI DOLO, IN UN ANNO DIMINUITI DEL 43% GLI ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO E I RICOVERI PER COVID
Una diagnosi di Covid e partiva il ricovero. Ma è un ricordo della prima ondata. È con l'afflusso massivo di urgenze per Coronavirus della seconda tornata epidemica che il Pronto Soccorso dell'ospedale di Dolo, il primo filtro del Covid hub della provincia veneziana, ha affinato la diagnosi, tanto da comprendere in alcuni fondamentali passaggi diagnostici chi destinare ai reparti Covid e chi, gestibile in autonomia, inviare a casa con la terapia e l'assistenza territoriale. «Nella prima ondata, rilevata la presenza del virus nei pazienti, ricoveravamo quasi tutti. Ora filtriamo in base alla gravità, e questo aiuta molto anche a non sovraccaricare i reparti», dice il primario Andrea Pellegrini.
Dopo analisi cliniche e strumentali ad hoc eseguite al Pronto Intervento dolese, più di due pazienti su cinque vengono dimessi. Ma prima di consegnarli alla gestione domiciliare di USCA, SISP, ADI e medico di famiglia, essi vengono educati all’automonitoraggio: nell’eventualità anche di un lieve peggioramento dei parametri, dovranno tornare al Pronto Soccorso. È lo stesso reparto d’urgenza che spesso contatta i pazienti Covid dimessi, a distanza di giorni, per assicurarsi del loro stato di salute.
Il Pronto Soccorso di Dolo è diventato così un ammortizzatore dell'onda d'urto del virus, un reparto cuscinetto che ha aiutato a preservare i posti letto dei maxireparti Covid dolesi del 43.5%, cifra che emerge confrontando infatti tutti gli accessi del 2020, ovvero 26574, rispetto ai 46356 del 2019. La squadra dolese delle urgenze conta su 16 medici, 40 infermieri, 14 operatori sociosanitari, 17 autisti, quattro ambulatori e un’area di osservazione breve intensiva: in tutto 87 sanitari. Sommando i loro turni nella pandemia, sono stati esposti al virus per 108mila ore.
Dopo analisi cliniche e strumentali ad hoc eseguite al Pronto Intervento dolese, più di due pazienti su cinque vengono dimessi. Ma prima di consegnarli alla gestione domiciliare di USCA, SISP, ADI e medico di famiglia, essi vengono educati all’automonitoraggio: nell’eventualità anche di un lieve peggioramento dei parametri, dovranno tornare al Pronto Soccorso. È lo stesso reparto d’urgenza che spesso contatta i pazienti Covid dimessi, a distanza di giorni, per assicurarsi del loro stato di salute.
Il Pronto Soccorso di Dolo è diventato così un ammortizzatore dell'onda d'urto del virus, un reparto cuscinetto che ha aiutato a preservare i posti letto dei maxireparti Covid dolesi del 43.5%, cifra che emerge confrontando infatti tutti gli accessi del 2020, ovvero 26574, rispetto ai 46356 del 2019. La squadra dolese delle urgenze conta su 16 medici, 40 infermieri, 14 operatori sociosanitari, 17 autisti, quattro ambulatori e un’area di osservazione breve intensiva: in tutto 87 sanitari. Sommando i loro turni nella pandemia, sono stati esposti al virus per 108mila ore.
lunedì 4 gennaio 2021
È MORTO IL SINDACO DI DOLO ALBERTO POLO: AVEVA 46 ANNI, È STATO VINTO QUESTA MATTINA DA UN MALE INCURABILE
Questa mattina, all'ospedale di Mirano, è scomparso a 46 anni il sindaco di Dolo, Alberto Polo. Da un anno e mezzo soffriva di una malattia incurabile, le sue condizioni si erano aggravate ieri sera. Polo lascia la moglie Claudia, i figli Adelaide e Gherardo e i genitori.
«La sua perdita lascia un vuoto incolmabile», scrivono costernati i sindaci della Riviera del Brenta. «Doveroso ricordare il suo impegno e la sua presenza sempre vivace, la costanza e la lungimiranza, la serietà e l’onestà nella programmazione che hanno determinato una importante crescita culturale e politica nel territorio». Da presidente dell'OGD turistica, Polo «si è speso con diplomazia ed eleganza e ha portato al raggiungimento di importantissimi obiettivi di sviluppo nel settore, e conseguentemente dell’economia dell'area».
Per la portavoce, Federica Boscaro sindaca di Fossò, il prino cittadino scomparso era «forte di principi irrinunciabili e risoluto. Nonostante la malattia, non ha mai trascurato di prendersi cura dei settori che gli avevamo affidato all’interno dell’Unione di Comuni e quale rappresentante della Riviera in seno al consiglio metropolitano. Il senso civico e di responsabilità, che con opportuna intuizione aveva invocato nel discorso di fine anno ai suoi concittadini, ci vede commossi custodi del suo messaggio».
«La sua perdita lascia un vuoto incolmabile», scrivono costernati i sindaci della Riviera del Brenta. «Doveroso ricordare il suo impegno e la sua presenza sempre vivace, la costanza e la lungimiranza, la serietà e l’onestà nella programmazione che hanno determinato una importante crescita culturale e politica nel territorio». Da presidente dell'OGD turistica, Polo «si è speso con diplomazia ed eleganza e ha portato al raggiungimento di importantissimi obiettivi di sviluppo nel settore, e conseguentemente dell’economia dell'area».
Per la portavoce, Federica Boscaro sindaca di Fossò, il prino cittadino scomparso era «forte di principi irrinunciabili e risoluto. Nonostante la malattia, non ha mai trascurato di prendersi cura dei settori che gli avevamo affidato all’interno dell’Unione di Comuni e quale rappresentante della Riviera in seno al consiglio metropolitano. Il senso civico e di responsabilità, che con opportuna intuizione aveva invocato nel discorso di fine anno ai suoi concittadini, ci vede commossi custodi del suo messaggio».
mercoledì 30 dicembre 2020
CENTRO NASCITE ALL'OSPEDALE DI DOLO, I SINDACI DELLA RIVIERA PREOCCUPATI PER IL FUTURO: «DEVE RIMANERE»
I sindaci della Riviera del Brenta intervengono per difendere il centro nascite dell'ospedale di Dolo. Nei giorni scorsi era stata diffusa la notizia che nel 2020 vi erano appunto nati solo 219 bambini, ben 270 in meno rispetto all'anno precedente, a causa della destinazione a Covid-hospital. Molto al di sotto, quindi, della soglia di 500 nascite riconosciuta dalla Regione per la continuità del centro nel tempo.
I primi cittadini mettono le mani avanti e chiedono che «per ogni futura programmazione sanitaria non si prenda assolutamente in considerazione il “peso numerico” dei nuovi nati, in merito al futuro dell'ospedale di Dolo, ed in particolare del reparto di Ostetricia e Ginecologia. «È noto – ricorda Federica Boscaro, sindaca di Fossò e presidente della Conferenza dei Sindaci della Riviera del Brenta - che la chiusura di Ostetricia a Dolo, proprio per la delicatezza del suo settore, ha portato decine di giovani madri a decidere di far nascere il proprio figlio in altre strutture.
Anche guardando al futuro, vogliamo come sindaci ribadire che questo reparto non deve in ogni caso subire trasferimenti o riduzione di posti letto, di settori specifici o di personale, perché indispensabile all’utenza della Riviera ma anche di tutta l’ULSS3 Serenissima. Riteniamo che la posizione dell'ospedale di Dolo, baricentrica ripetto ad altri nosocomi e unita all'alta qualità del personale che vi lavora, garantisca il permanere dell'attrattività per le gestanti della Riviera del Brenta, ma anche di altri territori attigui. L'alta specializzazione raggiunta in alcune branche dell'ostetricia, ad esempio nelle gravidanze a rischio, o i programmi di prevenzione delle neoplasie dell'apparato ginecologico, hanno dato prestigio e fama a questo reparto», concludono i sindaci.
I primi cittadini mettono le mani avanti e chiedono che «per ogni futura programmazione sanitaria non si prenda assolutamente in considerazione il “peso numerico” dei nuovi nati, in merito al futuro dell'ospedale di Dolo, ed in particolare del reparto di Ostetricia e Ginecologia. «È noto – ricorda Federica Boscaro, sindaca di Fossò e presidente della Conferenza dei Sindaci della Riviera del Brenta - che la chiusura di Ostetricia a Dolo, proprio per la delicatezza del suo settore, ha portato decine di giovani madri a decidere di far nascere il proprio figlio in altre strutture.
Anche guardando al futuro, vogliamo come sindaci ribadire che questo reparto non deve in ogni caso subire trasferimenti o riduzione di posti letto, di settori specifici o di personale, perché indispensabile all’utenza della Riviera ma anche di tutta l’ULSS3 Serenissima. Riteniamo che la posizione dell'ospedale di Dolo, baricentrica ripetto ad altri nosocomi e unita all'alta qualità del personale che vi lavora, garantisca il permanere dell'attrattività per le gestanti della Riviera del Brenta, ma anche di altri territori attigui. L'alta specializzazione raggiunta in alcune branche dell'ostetricia, ad esempio nelle gravidanze a rischio, o i programmi di prevenzione delle neoplasie dell'apparato ginecologico, hanno dato prestigio e fama a questo reparto», concludono i sindaci.
domenica 20 dicembre 2020
PIANIGA, I CARABINIERI ARRESTANO UN MOLDAVO PER FAVOREGGIAMENTO DELL'IMMIGRAZIONE IRREGOLARE
Ieri i carabinieri della Tenenza di Dolo, coordinati dal tenente Francesco Ferrara, sono intervenuti a Pianiga per rintracciare E.P, autotrasportatore moldavo di 33 anni. I militari dell'Arma hanno arrestato l'uomo, in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità greche, a seguito di condanna per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione irregolare. La sentenza greca, emessa nel 2018, ha condannato il moldavo per fatti accaduti al 2014, quando E.P. avrebbe trasportato illegalmente in Grecia (previo esborso di una somma in denaro) sette siriani e un iracheno, fuggiti dalla guerra nei rispettivi Paesi. Il reo è stato poi tradotto al carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, dove resta a disposizione dell'autorità giudiziaria.
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