«La patologia nodulare tiroidea è di frequente riscontro nella popolazione, tanto che la sua incidenza è notevolmente in ascesa. Sei persone su dieci, infatti, presentano un nodo tiroideo all’esame ecografico, secondo i dati del 2016». Il dottor Moreno Scevola, primario del reparto di Medicina all’ospedale di Dolo, spiega il motivo che lo ha spinto, assieme alla dottoressa Francesca Sanguin, specialista in Endocrinologia, a unire medici di famiglia, medici ospedalieri di varie branche e infermieri della ULSS 3 per una giornata di confronto sul nodo tiroideo, dalla diagnosi alla terapia in un percorso condiviso. L'iniziativa è prevista per sabato 21 aprile dalle ore 8.30 alle 14, alla sala convegni dell'Associazione Artigiani e Piccola Impresa di Dolo, in via Brenta Bassa 34.
La tiroide è una ghiandola che si trova alla base del collo e la sua funzione consiste nella produzione di ormoni che influiscono bene o male (se non funziona come dovrebbe) su tutto l’organismo: il metabolismo, l’accrescimento, l’apparato circolatorio, l’attività neuromuscolare. Nel reparto di Medicina all'ospedale di Dolo è attivo un ambulatorio dedicato alle malattie endocrinologiche, dove vengono erogate all’anno circa 3000 prestazioni su cui l’esame ecografico, quando viene ritenuto opportuno, porta ad effettuare 200 agoaspirati tiroidei. «Va subito rassicurata la popolazione – affermano il primario Scevola insieme alla dottoressa Sanguin – perché anche se la patologia è in aumento e lo è perché oggigiorno c’è una maggiore attenzione e una maggiore capacità diagnostica rispetto a una volta; questo si traduce per la maggior parte dei casi in situazioni non gravi dove può essere sufficiente impostare un programma di controllo periodico». Le forme nodulari maligne sono più rare e variano dal 5% dei casi al 15% dei casi (su popolazione con fattori di rischio) e sono caratterizzati da forme di tumori che si sviluppano e crescono per lo più lentamente e che comunque godono di una buona prognosi una volta curati attraverso adeguata terapia chirurgica. «Il convegno – continua il Primario – permette il confronto tra specialisti diversi in quanto ormai il percorso di cura ottimale per il cittadino è quello appunto che mette in rete e fa dialogare insieme discipline diverse: Medicina Interna, Endocrinologia, ORL, Chirurgia, Medicina Nucleare, Radiologia, Anatomia patologica, Medicina di laboratorio, Geriatria, Distretto Socio Sanitario, Medicina Generale».
Aggiunge il direttore generale della ULSS 3 Serenissima, Giuseppe dal Ben: «La buona sanità passa attraverso un lavoro sempre più multidisciplinare che, assieme all’unificazione delle tre ex Unità Sanitarie Locali nella ULSS 3, garantisce un’offerta sanitaria di buona qualità proprio perché mette a disposizione del paziente più professionalità diverse con un importante bagaglio di esperienza e preparazione. Incontri come questo, inoltre, diventano davvero un’ottima opportunità di confronto che va sempre a vantaggio della salute dei cittadini».
Nessun commento:
Posta un commento